Friday, May 13, 2011

Il bisogno di raccontare storie

Qualcuno ha scritto, tanto tempo fa e non ricordo dove, che un bisogno primario dell’uomo, accanto a mangiare e avere un riparo dalle intemperie, è raccontare storie. Che anzi, il linguaggio si è sviluppato proprio per questo bisogno, perchè per comunicare cose di sopravvivenza come “attento che c’è un dirupo!” oppure “non toccare quel pezzo di carne, è mio!” bastava ed avanzava emettere versi gutturali, brandire una clava e fare la faccia cattiva.
Sin dall’epoca di Wilma e Fred ci raccontiamo storie: ogni giorno milioni di bocche parlano e milioni di orecchie ascoltano storie piccole, che non vanno sui giornali, che vengono sottratte al dimenticatoio fin tanto che qualcuno le racconta e forse questo qualcuno a sua volta le racconterà a qualcun altro.
Detto così sembra roba da niente ma, se ci pensi bene, questo implica un’ esorbitante quantità di energie: prima di tutto devi assistere ad una cosa che capita e decidere che vale la pena di venir trasmessa a qualcun altro; una volta deciso che la vuoi raccontare devi fartene un riassunto mentale, poi trovare qualcuno a cui raccontarla, e a quel punto devi cercare le parole per trasmettere il tuo riassunto. Un lavoro enorme, una quantità di energia da Big Bang!
Come ci hanno insegnato a scuola l’energia non si crea e non si distrugge ma si trasforma, ed è questo cha facciamo qui a DOCUSOUND: veicoliamo ed amplifichiamo l’energia che ciascuno mette nel raccontare una storia, trasmettiamo quell’energia da chi racconta a chi ascolta, facciamo da cassa di risonanza per storie che andrebbero altrimenti perse, che sembrano storie da nulla finchè non si condividono, finchè non le ascoltano in tanti, e altrettanti le fanno ascoltare ad altri.

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