Monday, May 30, 2011

Storie in Lizza: raccontatori di storie in torneo

L'11 giugno parte la story slam di STORIE IN LIZZA, che ha una log line (o un pay off? non ho mai chiarito la differenza...) bellissimo: "nararre humanum est".
Una storia e 5 minuti per raccontarla. Il resto sono quisquilie importanti che trovate sul sito di SIL (lo abbrevio come fanno gli americani, dato che lo story slam è nato in America): le regole della gara, i temi, il calendario...
In un recente post intitolato Il bisogno di raccontare storie, già su queste pagine inneggiavamo alla narrazione delle storie come un bisogno primario dell'uomo, un antidoto alla scomparsa della memoria. Raccontare è una gran lambiccamento di cervello perchè devi dare ordine ai pensieri, mettere un nome alle emozioni, dare priorità agli eventi...ma alla fine le persone che ti ascoltano hanno le orecchie piene della tua storia, e se anche solo uno di quelli che ti hanno ascoltato raccontano quella storia ancora una volta, quella storia è ancora viva.
Tutti hanno una storia da raccontare, solo che non lo sanno. Adesso che ve l'abbiamo detto, cercate la vostra storia nella memoria e venite sabato 11 giugno alle 21,30 nel cortile del Museo Diffuso della Resistenza.
Noi ci saremo, cercateci!

Il nostro consiglio è...raccontate storie vere, ça va sans dire.

Vinca il migliore!

Saturday, May 28, 2011

Meno una settimana al nostro primo red carpet!!!

E' finalmente disponibile il programma del Bellaria Film Festival, lo trovate qui.
Noi ci stiamo preparando alla nostra prima uscita pubblica, il nostro primo red carpet!
Sabato 4 giugno, alle 3 del pomeriggio al Pjazza Club, venite a trovarci, a dirci che ne pensate di DOCUSOUND, a raccontarci le vostre storie.

Il festival comincia il 2 giugno, e ha dei film molto promettenti (The Oath e Exit through the giftshop), ha un sacco di documentari italiani, ha i crossmedia projects...
La rassegna sul documentario d'ascolto comincia venerdì 3 al pomeriggio, sul programma trovate i dettagli. Ci sono un sacco di personaggi interessanti e di documentari che osano spostare un po' più in là i limiti, venite ad ascoltarci!

A presto,

quelli di DOCUSOUND

Wednesday, May 25, 2011

Cacciate i suoni della vostra vita e fategli la fonografia

Durante il primo DOCUSOUND Lab dell'anno scorso, a Torino, abbiamo incontrato un cacciatore di suoni. Ci sono gli head-hunter, perchè non i sound-hunter? L'idea stessa di sound-hunter è seducente, perchè i suoni sono per definizione transitori, momentanei, sono qualcosa che non resta, ed invece il sound-hunter suoni sfida le regole della natura e si incaponisce a non farli evaporare, 'sti suoni.
Ci sono momenti nella vita in cui è il suono a fare la differenza fra prima e dopo, fra incompiuto e finito. Un bambino non è nato veramente finchè non piange per la prima volta, non si è veramente sposati finchè qualcuno non "ti dichiara" marito e moglie; più prosaicamente in uno spettacolo a teatro l'inizio lo da il pubblico che si zittisce, non il buio.
Sono momenti che le immagini restituiscono solo a metà, eppure catturarli nella loro essenza di suoni non ci viene mai in mente.
Verba volant, è vero, ma il suono fa la differenza.
Non sarebbe bello se si facessero anche le fotografie sonore? Fonografie, le chiamerei.
Fonografie da mandare col telefonino, per email, da riascoltare quando hai la malinconia...come si fa con le fotografie. Non sarebbe bello se il ricordo del compleanno fossero i tuoi amici che cantano "tanti auguri a te"? o se la foto delle vacanze fosse il suono del mare al tramonto, quando i gabbiani urlano, sul pelo dell'acqua? Io credo che la più bella foto di un matrimonio sia "Lo voglio" e la più bella foto di una gita a scuola siano le canzoni in autobus.

Pensateci, gente. E cominciate a fare fonografie, a mandarle ai vostri amici, a tenervele per voi, per il vostro audio album dei ricordi. Date la caccia i suoni che fanno bella la vostra vita, così non moriranno.

DOCUSOUND

Friday, May 20, 2011

DOCUSOUND LAB sbarca a Milano

La carovana del DOCUSOUND LAB arriva a Milano!


Sabato 21 maggio alle 14,30 presentiamo il LAB alla sede dell'Unione Ciechi di Via Mozart 16, al secondo piano.
Racconteremo il progetto e le modalità, e faremo ascoltare un po' di cose.
L'incontro è aperto a tutti, quindi chiunque si trovi da quelle parti è benvenuto.
Spargete la voce!

Ci vediamo sabato,

DOCUSOUND

Thursday, May 19, 2011

Per Voce Sola: intervista per l'Agenzia Multimediale Italiana

Un articolo multimediale per il nostro primo progetto di editoria multimediale.
Sara Sartori, per l'Agenzia Multimediale Italiana, ha dedicato al radiodoc PER VOCE SOLA ed al libro LA BELLEZZA NONOSTANTE un bell'articolo cum intervista.

Lo trovate qui,

buona lettura e buon ascolto

Wednesday, May 18, 2011

DOCUSOUND al Festival di Bellaria

Grande notizia, cari docusound fans.
Quest'anno il festival di Bellaria dedica una rassegna al radio documentario, e DOCUSOUND c'è!
Il 4 giugno, nella sessione pomeridiana della rassegna, saremo ospiti insieme ad altri autori di un panel moderato da Radio Tre. Il panel si intitola Il microfono e l'autore (e come congiunzione!) e racconteremo i nostri perchè e i nostri per come, da dove veniamo e dove vogliamo andare.
Se siete al Festival siete invitati alla sessione, così potremo conoscerci. Sarà la prima data di un DOCUSOUND tour che speriamo parta presto.

L'incontro sarà al Pjazza Club, Via Paolo Guidi (Isola dei Platani), Bellaria
Seguiranno i dettagli ed il programma della rassegna.

A presto, ed in ogni caso ci vediamo a Bellaria!

Tuesday, May 17, 2011

DOCUSOUND su IL TASCAPANE

DOCUSOUND su IL TASCAPANE by tota fab
DOCUSOUND su IL TASCAPANE, a photo by tota fab on Flickr.

La rivista universitaria ferrarese Il Tascapane ha fatto un bell'articolo, leggetelo e fateci sapere cosa ne pensate!

Monday, May 16, 2011

POSTATE SUL NOSTRO BLOG!!!

Che ne pensate di DOCUSOUND? che vi sembra dell'idea di raccontare le storie senza le immagini? Vi piace ascoltare le nostre storie? Ne avete da raccontarci voi, di storie?
Questo spazio è per voi! Stiamo cercando bloggers che si muovono nel mondo del suono, dei rumori, del soundscape, delle storie raccontate a voce...chiunque abbia voglia di parlare di tutto quello che si fa e che si può fare senza le immagini!

Se vi piacerebbe postare sul nostro BLOG fateci sentire la vostra voce
scriveteci un commento qui sotto, oppure mandateci una email a info-at-docusound.it.

Vi aspettiamo!

Per saperne di più su DOCUSOUND clicca QUI.

Friday, May 13, 2011

Il bisogno di raccontare storie

Qualcuno ha scritto, tanto tempo fa e non ricordo dove, che un bisogno primario dell’uomo, accanto a mangiare e avere un riparo dalle intemperie, è raccontare storie. Che anzi, il linguaggio si è sviluppato proprio per questo bisogno, perchè per comunicare cose di sopravvivenza come “attento che c’è un dirupo!” oppure “non toccare quel pezzo di carne, è mio!” bastava ed avanzava emettere versi gutturali, brandire una clava e fare la faccia cattiva.
Sin dall’epoca di Wilma e Fred ci raccontiamo storie: ogni giorno milioni di bocche parlano e milioni di orecchie ascoltano storie piccole, che non vanno sui giornali, che vengono sottratte al dimenticatoio fin tanto che qualcuno le racconta e forse questo qualcuno a sua volta le racconterà a qualcun altro.
Detto così sembra roba da niente ma, se ci pensi bene, questo implica un’ esorbitante quantità di energie: prima di tutto devi assistere ad una cosa che capita e decidere che vale la pena di venir trasmessa a qualcun altro; una volta deciso che la vuoi raccontare devi fartene un riassunto mentale, poi trovare qualcuno a cui raccontarla, e a quel punto devi cercare le parole per trasmettere il tuo riassunto. Un lavoro enorme, una quantità di energia da Big Bang!
Come ci hanno insegnato a scuola l’energia non si crea e non si distrugge ma si trasforma, ed è questo cha facciamo qui a DOCUSOUND: veicoliamo ed amplifichiamo l’energia che ciascuno mette nel raccontare una storia, trasmettiamo quell’energia da chi racconta a chi ascolta, facciamo da cassa di risonanza per storie che andrebbero altrimenti perse, che sembrano storie da nulla finchè non si condividono, finchè non le ascoltano in tanti, e altrettanti le fanno ascoltare ad altri.

Per saperne di più su DOCUSOUND, andate QUI

Wednesday, May 11, 2011

Radiodoc: Non ci vedo, quindi ballo

Tanja è una maestra di danza del ventre con una filosofia tutta speciale: insegnare la danza del ventre a chiunque la voglia imparare, e per ognuna delle sue allieve lei elabora il sistema migliore per imparare. Con un gruppo di ragazze non vedenti ha inventato un sistema semplice ed efficace: usa le parole ed i rumori, la musica ed il tatto. E così le ragazze ballano, e Tanja gongola: lei lo sa che è solo questione di applicarsi e sentire la musica, il resto accade da solo.
NON CI VEDO, QUINDI BALLO è la storia di questo successo, ed è anche la storia di Cristina, che voleva diventare ballerina ma poi è diventata cieca. Ma diventare ciechi non vuol dire perdere la voglia di ballare, così quando Tanja e Cristina si sono incontrate, per Cristina il palcoscenico è tornato ad essere un compagno.

Il radiodoc è di Stefania Claudio.

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Tuesday, May 10, 2011

Radiodoc: Ventimila Folletti

Un esercito di ventimila folletti ogni giorno setaccia le strade d'Italia, suona milioni di campanelli, parla con milioni di potenziali acquirenti, beve migliaia di caffè offerti dalle gentili casalinghe italiane, consuma parecchie paia di suole di scarpe. DOCUSOUND ha passato un giorno con uno di loro.
VENTIMILA FOLLETTI. Quotidiane “aspirazioni” di un venditore porta a porta.
Davide vende aspirapolveri, per farlo passa i quartieri casa per casa seguendo una coordinata semplice: ogni nome sul citofono è un cliente potenziale.
Davide sa che per suonare un campanello serve solo gentilezza, per entrare in casa forse un po’ di fortuna, ma per arrivare ai veri “risultati” c’è solo il mestiere, quello che sviluppi con i suoi 17 anni di esperienza. Davide è uno dei migliori venditori in Italia, solo lui è riuscito a piazzare 2068 aspirapolveri in un anno e per tre anni di fila è stato il migliore della sua azienda. Il suo segreto? Aver capito che spesso un NO è solo un SI che si nasconde bene...

Il radiodoc è di Matteo Bellizzi.

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Monday, May 9, 2011

Radiodoc: Per Voce Sola

Il silenzio ha un rumore, lo si sente bene nelle cuffie collegate al microfono, in acustica si chiama “rumore bianco” ed è un fruscio continuo e quasi impercettibile, che fa da sottofondo al vuoto. Ad un certo punto entra una voce, vicina, profondamente vicina, e la prima cosa che produce è l’annullamento di quel fruscio: lo copre ma non lo elimina, si sovrappone, sovrastandolo.
Ecco, la bellezza di queste voci, sta tutta nella semplice e dirompente sovrapposizione sul silenzio. So che non è sufficiente per attivare la comunicazione di cui ci nutriamo, perchè non basta rompere il silenzio per produrre significato, però quando sei in un carcere, in una struttura che è piena di silenzi che spesso si rompono solo per necessità, l’idea di opporsi al vuoto per volontà suona già come un riscatto.
Io non so se quello che abbiamo fatto sia stato un laboratorio di oralità (in carcere, come a scuola, hai sempre bisogno di dare un’etichetta che rassicuri la parte burocratica del nostro essere) io so che abbiamo parlato, molto, ci siamo seduti in cerchio e ci siamo guardati: al centro la curiosità ed un microfono. Io ho dovuto solo imparare, in un tempo brevissimo, la strada che porta a loro (e quante volte nella vita ci siamo smarriti cercando strade come quella...) sapendo che quando sei in quella situazione di strade ce ne sono poche e se non ne trovi subito una i giochi sono chiusi. In questo senso l’aiuto di Mario Tagliani, il maestro, è stato provvidenziale ed insostituibile: è stato più un orientatore che una guida, un abitante di quelli che accolgono il visitatore senza farlo sentire un estraneo.
Così quest’anno, con i ragazzi della scuola del Ferrante Aporti, ci siamo concentrati sulle parole mentre i pensieri avevano un compito solo: andare in profondità (quasi in apnea) a recuperare immagini, immagini della propria vita, per portarle in superficie e soprattutto condividerle con gli altri. Semplice? Non direi...La prima cosa che impari in carcere è che la semplicità è un lusso. L’audiodocumentario "Per voce sola" è quindi un racconto per immagini - e rivendichiamo tutta la carica contraddittoria di questa definizione - perchè ci conferma quanto le parole siano strumenti potenti, capaci di riempire gli occhi e la mente, nel momento in cui diventano “portatrici di storie”. Ne è nato un monologo - improvvisato e spontaneo - che è fatto di tante voci diverse, come se alla fine la storia fosse una sola ma composta di tante particelle distanti che qui trovavano un intreccio comune: sono tanti frammenti di vita, delle vere e proprie sequenze prelevate da quella profondità scura che per i ragazzi del minorile è rappresentata dal “prima”. Sono i momenti di quando si era ancora liberi, storie molto diverse per contesto ma molto comuni per impulsi, vicende che hanno un capitolo condiviso, quello del carcere, che qui abbiamo lasciato come un tassello implicito, un non detto che diventa sottofondo.Il carcere è esattamente come il rumore bianco, rimane sempre presente, nel sottofondo, alle parole il compito di sovrastarlo.

Matteo Bellizzi

Ascolta due estratti del radiodoc PER VOCE SOLA

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Saturday, May 7, 2011

RICORDI SONORI: IL MIO DISCO

Uno dei più preziosi cimeli di famiglia di un mio socio qui a DOCUSOUND è un 45 giri che suo papà più di trent'anni fa aveva regalato alla sua fidanzata, che nel frattempo è diventata sua moglie, nonchè mamma del mio socio. Sul 45 giri era incisa una cover molto speciale di "La rosa bianca" di Sergio Endrigo, cantata nientemeno che dal papà stesso del mio amico. Il disco era stato registrato in una cabina simile a quelle usate per le fototessere, che pare che negli anni '70 fossero molto diffuse: entravi nella cabina, incidevi il disco (che si chiamava IL MIO DISCO) e poi questo ti veniva spedito e la serenata ti arrivava per posta!
Sono certa che il papà e la mamma del mio socio erano destinati ad amarsi per sempre, ma quel 45 giri ha fatto iniziare il "per sempre" subito!
Qui a DOCUSOUND abbiamo deciso di recuperare quanti più IL MIO DISCO possibili, perchè questi meravigliosi ricordi sonori non vadano perduti. Aiutateci a ritrovarli, diffondete la ricerca e raccontateci i vostri ricordi sonori. Se sapete di più sulla storia de IL MIO DISCO fatecela sapere, la pubblicheremo!

Scriveteci su

Più informazioni su DOCUSOUND QUI

Friday, May 6, 2011

ASCOLTATECI, USATECI, COPIATECI

Docusound nasce per condividere, per creare una piattaforma di scambio in cui vedenti e non vedenti abbiano gli stessi strumenti per comunicare, per partecipare del mondo degli altri e fare gli altri partecipi del proprio.
Anche noi, come chi ha candidato Internet al Nobel per la Pace, crediamo che Internet sia un’arma di costruzione di massa e che se la gente facesse lo sforzo di guardarsi intorno e non solo il suo ombelico, il mondo sarebbe un posto migliore.
Le storie di DOCUSOUND sono patrimonio collettivo, sono gratuite e sono facilmente accessibili (per ora su internet, presto saranno anche in podcast, alcune saranno distribuite sul circuito radio. Insomma un’invasione!); questo sito è un collettore ed un amplificatore che mette le storie piccole e grandi di tutti i giorni a disposizione di chiunque sia curioso abbastanza da appoggiarsi allo schienale della sedia, schiacciare il tasto play e aprire le orecchie e la testa.
Vogliamo che le nostre storie viaggino e per questo abbiamo messo sulla loro schiena delle ali virtuali, che le portano ovunque il nostro pubblico sia e ovunque il pubblico voglia portarle a sua volta; queste ali si chiamano LICENZA CREATIVE COMMONS. Per una spiegazione dettagliata vi rimandiamo al link, ma in sostanza la questione è questa: chiunque può usare le storie di DOCUSOUND come preferisce, a patto che a) citi la fonte (cioè non potete dire che è farina del vostro sacco); b) non sfrutti le storie per uso commerciale (cioè non potete far pagare un biglietto se fate un radioforum a casa vostra, ma se lo fate gratis vi regaliamo la maglietta DOCUSOUND, promesso); c) dovete reciprocare con la stessa licenza (cioè se usate una parte di una storia di DOCUSOUND per una vostra opera originale dovete mettere quest’ opera originale a disposizione di tutti come abbiamo fatto noi).
Per le storie che DOCUSOUND ospita ma non produce, non siamo in grado di garantire la stessa licenza, e ogni opera non originale avrà regole sue (che troverete specificate). Questo perchè non vogliamo limitare la possibilità che gli autori ci lascino ospitare le loro storie, non tutti gli autori hanno la stessa filosofia, alcuni potrebbero non volere (o non potere) lasciare usare le proprie opere ad altri. DOCUSOUND in questo caso è una vetrina, si può ascoltare ma non toccare, che è già comunque una bella cosa.

Speriamo ovviamente che moltissimi di coloro che ci manderanno le storie abbiano la nostra filosofia, ma il mondo è complicato e regolato da leggi spesso imperscrutabili, E va bene così.

QUI trovate più informazioni su DOCUSOUND

Wednesday, May 4, 2011

CUFFIE CONSIGLIATE - PICCOLA GUIDA ALL'ASCOLTO

Ecco qualche spunto per apprezzare al meglio i nostri racconti:

* Le nostre storie somigliano alla radio e si possono anche ascoltare mentre si fa altro: se però vi accorgete che tra una mail da leggere e una sbirciatina su facebook state perdendo il filo, non rinunciate all’ascolto, dedicategli un po’ più di attenzione.
* Abbiamo diviso le storie in tracce anche per darvi dei “punti di sosta”, prendetele come dei segnalibri, potete mettere un segno e tornare quando vi pare.
* Gli occhi hanno sempre bisogno di un punto di appoggio: se state fissando lo schermo da troppo tempo, bene: è il momento di chiudere gli occhi e dar spazio all’immaginazione.
* Cuffie consigliate: per entrare meglio nelle atmosfere è bello isolarsi da tutto il resto. Dedicatevi un po’ di tempo, ascoltate le storie come fate con la musica, con un’ascolto pulito ne apprezzerete meglio i dettagli e le sfumature.
* Viaggio lungo? Presto ci sarà il nostro servizio di Podcast: fatevi una bel mix di racconti e ascoltatelo in auto o in treno. Le storie di docusound sono tutte potenzialmente on the road!

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Tuesday, May 3, 2011

la DOCUSOUND Community

A poco a poco stiamo titillando le papille degli internauti.
C'è un gruppo di voi là fuori che si è interssato molto attivamente a DOCUSOUND, un gruppo di lavoro, a me piace chiamarlo, che ci da il polso della situazione, che ci pungola a fare meglio, ad osare di più, a correggere il tiro dove necessario. Siamo monitorati, e questo è molto bello! Ci spinge a fare di più e meglio.
Senza queste persone DOCUSOUND non potrebbe essere quello che è: un laboratorio permanente per capire cosa ci succede intorno, per tenere le antenne alzate, per far sentire la voce di tutti, senza mai alzare la voce.

Non c'è limite alla dimensione di questo gruppo di lavoro, più siamo meglio è. Iscrivetevi alla nostra community (in alto a destra sulla HOME) e atterrate in DOCUSOUND, noi siamo qui ad accogliervi.

Se non sai cos'è DOCUSOUND, clicca QUI

Monday, May 2, 2011

Radiodoc: esperimento di crossmedia

Noi di DOCUSOUND siamo sempre in cerca di nuove strade per far ascoltare i nostri radiodoc, per pensare e far pensare, per prendere ispirazione da chi fa cose diverse dalle nostre, per imparare a guardare (ed ascoltare, of course) il mondo da un punto di vista nuovo.
Dall'esperienza di "Ferrante: liberi di imparare" è germogliato "Per voce sola" che un radiodoc di Matteo Bellizzi che va a braccetto con un breve ma intenso libro di Fabio Geda, "La bellezza nonostante". Libro ed audiodoc sono editi da Transeuropa, in un esperimento di crossmedia dove due cose si complementano, ma vivono anche da sole. Entrambi vivono della stessa materia: un carcere minorile. Il libro è un monologo del maestro della scuola del carcere, un uomo che da più di trent'anni fa scuola a ragazzi che sono definiti difficili, perchè mettere un'etichetta è più facile che cercare le ragioni. Il documentario è il rovescio di quella medaglia, è un racconto corale di quei ragazzi che vanno a scuola, ad imparare qualcosa che gli serva quando saranno fuori dal carcere, vuoi perchè torneranno liberi, vuoi perchè verranno trasferiti al carcere dei grandi.
Ognuno a modo suo, il libro ed il documentario, pur senza usare le immagini ci mostrano una fotografia di un mondo vivo, che se solo tendiamo l'orecchio possiamo sentire respirare.

Il libro+doc sono acquistabile qui, il libro contiene un codice con il quale è possibile scaricare il doc.

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