Monday, December 19, 2011

Ecco un nuovo radiodoc, si chiama "Il mare dentro" di Stefania Claudio. E' una bella storia con un protagonista che starebbe bene in un film di Frank Capra. Buon ascolto.




DOCUSOUND è il primo radio-magazine della realtà.
Storie vere raccontate senza immagini, solo con i suoni.

Wednesday, December 14, 2011

iTunes e podcast

Da Torino a Cupertino, siamo su iTunes! e come sempre alla nostra pagina podcast potete scaricare i nostri radiodoc. Spargete la voce!

Monday, December 5, 2011

DOCUSOUND Lab Milano: le voci dentro II

Faccio la giornalista e le parole sono il mio pane. Scrivo, le imprigiono sulla carta per fare in modo che quelle parole (di denuncia, di testimonianza, di coraggio) raggiungano quante più persone possibile. Ho voluto partecipare a Docusound Lab con un obiettivo: sperimentare un nuovo modo di raccogliere e diffondere quelle parole. Ma anche perché mi affascina l'idea di dare alla voce una sua dignità, un suo “peso” nel racconto.
Volevo catturare gli accenti, le sfumature, i timbri della voce della persona con cui parlo. Perché chi si trova davanti un semplice microfono (e non una videocamera) si rilassa, abbassa le difese e si racconta per come veramente è. Non ci sono timidezze, inibizioni o la ritrosia a mostrarsi senza rossetto. La voce non ha trucchi.
Durante il laboratorio mi sono resa conto di quanto poco siamo educati all'ascolto. Certo, c'è la musica, ci sono le canzoni, il teatro e i monologhi dei grandi attori. Ma solitamente non prestiamo troppa attenzione ai suoni che escono dalla radio o dalla tv, l'importante è afferrare le informazioni che veicolano.
E invece il suono può essere stupendo, emozionante, ricco, raccontarci qualcosa. L'importante è chiudere gli occhi e lasciarsi andare.
Buon ascolto

Ilaria Sesana

DOCUSOUND LAB è qui!

Thursday, December 1, 2011

DOCUSOUND Lab Milano: le voci dentro I

Il laboratorio mi è piaciuto molto. Per quello che ho imparato, il clima, il luogo,
la partecipazione, le storie sentite, i bravi insegnanti.
E la presenza attiva dei non vedenti, grandi sognatori di suoni. Tutto bello, peccato che sia durato poco.
Il laboratorio mi ha fatto un po' l'effetto dei film di Robert Bresson: tornare a casa dopo la visione del film e "sentire" il rumore dei miei passi, della chiave che gira nella serratura, di un bicchiere appoggiato sul tavolo, delle cose che si toccano, perchè anche gli oggetti suonano. Come se intorno fosse improvvisamente sceso il silenzio e i suoni nascessero da quel silenzio.
Quindi i suoni esistono, sono fuori di noi e nello stesso tempo con noi, questo ho imparato, ma occorre accoglierli, riconoscerli, proprio anche nel senso di riconoscerne il diritto "costituzionale" di esistere. Forse bisognerebbe scrivere la carta universale dei diritti dei suoni!
Dopo questa esperienza mi è venuta voglia di proseguire, magari realizzando qualche progetto in collaborazione con Docusound. Ad esempio le biografie sonore-musicali degli ospiti della casa di riposo Giuseppe Verdi di Milano. Le memorie sonore, i vissuti di suono: i suoni della vita, la vita dei suoni. Un territorio immenso. Sarebbe anche bello creare un nucleo milanese di Docusound, costruire un network di raccoglitori e archeologi dei suoni e delle storie suonate, parlate, gridate, cantate.

Sandro Lecca, Milano


Cos'è il DOCUSOUND Lab?

Friday, November 25, 2011

DOCUSOUND al Torino Film Festival 2011

Buongiorno a tutti,
torniamo finalmente a scrivere sul docublog per una news importante: è da un po' che manchiamo dalle scene glamour torinesi, ma lunedì 28 siamo di nuovo sotto le luci della ribalta: DOCUSOUND va al Torino Film Festival!

Dove? Al Blah Blah, Via Po 21, a Torino.
Quando? Lunedì 28 Novembre, alle 15,30.

Non mancate e non fate mancare i vostri amici!
Docusound, ascoltare per credere!


Non conosci DOCUSOUND? Devi essere un matto.

Monday, September 26, 2011

DOCUSOUND Lab a Milano ad Ottobre


Il DOCUSOUND Lab Tour passa da Milano ad Ottobre.
Tre ore ogni sabato, per tre settimane. Un gruppo di vedenti e non vedenti insieme, per sentire il gusto di ascoltare il mondo, ad occhi chiusi (!!).


Ecco un po' di dettagli pratici, più sotto ancora trovate una descrizione del Lab e una mini intervista a chi il Lab l'ha seguito:


DATE CORSO: sabato 15 e 29 ottobre e sabato 5 novembre.
ORARIO: 9,30-12,30
SEDE: UICI Lombardia, Via Mozart 16 Milano
tel. 02 76011893

Costo: € 50

Per iscriversi poetete mandare un'email a segreteria_uici@uicilombardia.org oppure a info@docusound.it.

Il Lab in poche parole.

DOCUSOUND Lab
Il corso, rivolto a quanti vogliono diventare narratori "sensibili" della realtà circostante, è aperto a tutti, senza limiti di età e senza particolari esperienze nel settore. L'occasione darà spazio a non vedenti e ipovedenti di restituire, secondo la loro straordinaria sensibilità, il loro personale racconto del reale. Allo stesso tempo, aprirà un dialogo tra il mondo dei vedenti e quello dei non vedenti sviluppando in via sperimentale un'occasione di confronto, di integrazione, di espressione individuale.

Qualsiasi storia potrà essere raccontata, qualunque momento della vita resterà impresso in audio-racconti: ricordi, ritratti, cartoline sonore, proprio come in un album della memoria, facendo a meno delle immagini. Gli studenti apprenderanno infatti le nozioni teoriche e tecniche alla base del racconto documentario e realizzeranno prodotti che sarà poi possibile ascoltare sul nostro sito www.docusound.it.

Cos'è DOCUSOUND? Clicca qui per scoprirlo.

Tuesday, September 20, 2011

Stasera alla radio: Pulsante Radio Web

Buongiorno a tutti,
eccoci di ritorno! Scusate la latitanza, non è stata un'estate statica (provate a dirlo tre volte di fila e poi al contrario, per tenere in esercizio la lingua), eravamo tutti in giro a prendere ispirazione.

Ora siamo tornati, e alla grande.
Ad esempio stasera siamo ospiti del progetto INTERNETTABILE, su Pulsante Radio Web. Dalle 20 alle 21 Giuliano Nava e Michela Marcato conducono la trasmissione Marcato Stretto e si parlerà di DOCUSOUND, di suoni, di storie, di corsi, di ascoltare e raccontare.
La trasmissione si può ascoltare stasera qui, alle 20. Domani va in replica dalle 16 alle 17 e da giovedì 22 Settembre è in podcast.

Siamo tornati, stay tuned.

Cos'è DOCUSOUND? Clicca qui per scoprirlo

Thursday, July 14, 2011

Gli acchiappa-suoni

Dal BLOG de La Stampa.

Cos'è DOCUSOUND? E' un radio-magazine: una rivista di storie vere raccontate dai protagonisti, le loro voci, i suoni, i rumori del loro mondo.

Wednesday, July 6, 2011

PER VOCE SOLA ai Giardini Reali di Torino Venerdì 8 luglio

Mamma mia che mese di luglio intenso!!!

Sabato scorso abbiamo assegnato il Premio DOCUSOUND a Michele Ricca, raccontatore di Storie in Lizza. La sua storia su un bizzarro episodio di negoziazione con un gruppo di guerriglieri somali diventerà presto un documentario d'ascolto. La storia in 5 minuti la potete ascoltare qui.

Venerdì prossimo, 8 luglio, alle 19.30 ai Giardini Reali presentiamo "Per voce sola" di Matteo Bellizzi, insieme al libro di Fabio Geda "La bellezza nonostante".
La presentazione è organizzata in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Torino e con l'associazione Tedacà. Durate la serata Simone Schinocca, di Tedacà, leggerà alcuni brani del libro, intervallati ad estratti del documentario.
A seguire c'è anche l'aperitivo, quindi non ci sono scuse per nicchiare.

Poi domenica tutti in ghingheri perchè si sposa Matteo!
Lunedì non ci siamo per nessuno. Ci sentiamo da martedì!

Friday, July 1, 2011

DUELLO ALL'ULTIMA STORIA Sabato 2 Luglio

Domani alle 21,30 c'è un duello senza sangue, al Museo della Resistenza di Torino (Corso Valdocco 4). Sarà un duello all'ultima storia, dove gli 8 finalisti di Storie in Lizza delle serate passate si sfiniranno a colpi di STORIE DI RESISTENZA, finchè non ne resterò solo uno: il Cavaliere delle Storie in Lizza!
DOCUSOUND sarà lì a registrare le storie per il podcast, ça va sans dire.

Wednesday, June 29, 2011

Premio DOCUSOUND per Storie in Lizza

E' ufficiale, è nato il primo premio DOCUSOUND: la miglior storia vera di tutte le lizze diventerà un radio documentario, per il sito DOCUSOUND e per i network radiofonici.
Sarà una storia vera, la più appassionante, quella che ci lascerà la voglia di saperne di più, di entrarci dentro in più di 5 minuti, di sentire non solo le parole del raccontatore, ma il respiro dei protagonisti.

Il raccontatore lavorerà con un regista per sviscerare la sua storie e tradurla in cinema per le orecchie.
Non che ci sia bisogno di una ragione speciale per raccontare una storia, ma sapere che la vostra storia potrebbe arrivare a molte più persone di quelle che la ascoltano dal vivo potrebbe farvi venire voglia di iscrivervi alla prossima lizza.

Per info sulla prossima edizione della lizza andate qui.

Il saggio cinese dice: tutti hanno una stolia da laccontale, solo che a volte non lo sanno.


DOCUSOUND è il primo radio-magazine italiano: l'emozione dei racconti dalla voce dei protagonisti. Niente immagini, solo il piacere di ascoltare!

Tuesday, June 28, 2011

NARRARE HUMANUM EST: ULTIMA LIZZA, POI LA FINALE!

Se siete dei curiosi e i segreti vi stuzzicano, allora dovete venire stasera all'ultima serata della lizza.
Dopo le storie di letti, le storie di buio e le storie di fatica, domani si racconteranno STORIE DI SEGRETI. Come sempre alle 21,30 sotto i portici del Museo della Resistenza di Torino, Corso Valdocco 4.
Portate amici e parenti, è divertente!

La serata finaLIZZima del torneo di storie più famoso della città è sabato 2 luglio, con STORIE DI RESISTENZA. Indovinate voi dove...

Ah...e poi QUI ci sono i podcast delle storie raccontate nelle puntate precedenti.

Se volete partecipare alle prossime edizioni della lizza andate QUI.


Non conoscete DOCUSOUND? rimediamo subito: DOCUSOUND è un radio-magazine della realtà. Come dire: storie vere raccontate solo con la voce, i suoni, i rumori. Chiudete gli occhi e godetevi lo spettacolo!

Thursday, June 23, 2011

This American Life e This Italian Life

This American Life è uno dei migliori programmi radiofonici di realtà che abbiamo trovato sin'ora, nelle nostre peregrinazioni nel mondo delle storie vere senza immagini. Ascoltatelo, podcastatelo, condividetelo...vale la pena! E' una finestra aperta sugli Stati Uniti, ed ascoltando i suoni da una finestra si può capire molto. Ce lo ricordiamo proprio in questi giorni che abbiamo ricominciato a tenere le finestre di casa aperte...

Noi qui a DOCUSOUND vorremmo fare qualcosa di simile: una serie che racconta l'Italia che è dappertutto e che non spesso non vediamo, le storie che capitano più o meno a tutti e che sembrano banali, ma poi non lo sono mai!
Cerchiamo temi e storie, non poniamo limiti, ci interessa raccogliere idee, ragionare insieme e conoscere che cos'è per voi l'Italia, cosa la racconta meglio. Non cerchiamo il pettegolezzo nè il gossip, ma il vostro personale modo di guardare la vita intorno a voi e stabilire cosa è rappresentativo dell'Italia attuale.
Se volete far parte della nostra redazione virtuale fatevi avanti e mandate una mail a *infoATdocusound.it*. Vi aspettiamo, per dipingere insieme con un microfono un affresco tutto italiano.

COS'E' DOCUSOUND?

Monday, June 20, 2011

NUOVE STORIE IN LIZZA!!!

Domani martedì 21 Giugno alle 21.30 siamo di nuovo al Museo della Resistenza ad accogliere gagliardi raccontatori di storie, questa volta il tema è STORIE DI FATICA.
La prima serata era dedicata alle STORIE DI LETTI e la seconda alle STORIE DI BUIO.

Presto usciranno i podcast, state all'erta!

Friday, June 17, 2011

DOCUSOUND intervistato on-line!

Il network del documentario d'ascolto si sta facendo più largo: gli amici di AUDIODOC ci hanno intervistati al Bellaria Film Festival.
Potete leggere l'intervista qui.

Altri articoli stanno per arrivare, stay tuned per saperne di più!
Potete iscrivervi alla nostra mailing list sul sito DOCUSOUND e cliccando qui a destra (SUBSCRIBE TO) potete riceve per email i nuovi post del blog.

DOCUSOUND premiato al Bellaria Film Festival 2011!!!

Come sapete DOCUSOUND è stato ufficialmente presentato al Bellaria Film Festival.
Il Bellaria Film Festival è famoso per l'apertura alle novità, da qualche tempo si è aperto al cross media e quest'anno ha organizzato una rassegna sul radiodocumentario.
Il 3 e 4 Giugno, in collaborazione con l'associazione Audidoc e Radio Tre, il il genere del radioodc è stato sezionato ed analizzato e abbiamo constatato che è in forma, ha solo bisogno di una spinta di entusiasmo! E' stato un appuntamento chiave per sciogliere un nodo importante: il mondo del documentario d'ascolto è variegato e in fermento, a volte mancano le risorse e gli spazi, ma se ci tiriamo su le maniche possiamo tornare alla ribalta. La radio è ovviamente un gran mezzo per il radiodoc, ma esistono altri metodi che stanno prendendo piede e che come tutte le novità all'inizio incontrano qualche difficoltà. Internet è una grande risorsa, poi ci sono le performance dal vivo, i gruppi di ascolto...

Qui trovate il programma della rassegna e potete ascoltare un po' di cose.

La grande notizia è che DOCUSOUND ah vinto la targa di migiore radiodoc, con "Il futuro visto da qui" di Matteo Bellizzi. E' la versione radiofonica di "Ferrante: liberi di imparare" e la trovate in podcast qui.
Il riconoscimento è stato inaspettato e graditissimo, ovviamente, e lo dividiamo con i nostri partners dell'UICI Piemonte.



Non prendeteci per campanilisti, ma siamo orgogliosi di dire che Torino ed il Piemonte hanno fatto bella figura a Bellaria: una menzione per il crossmedia è andata a La Sarraz ed il premio Casa Rossa se l'è preso il film Almost Married di Fatma Bucak e Sergio Fergnachino.
Chi si loda si imbroda, ma chi non si loda è matto!


Nella foto: il volto del successo
da sinistra Andrea, Matteo e Fabrizia, di DOCUSOUND.
E poi Stefania e Valentina, che con il film "My Marlboro City" diretto da Valentina e fotografato da Stefania, ha preso una bella menzione al concorso!

Wednesday, June 15, 2011

Stasera a teatro

Buongiorno a tutti,
vi ricordo che stasera siamo a teatro. Al Museo di storia Naturale, al Cortile della Farmacia, in Via Giolitti 36 a Torino, alle 21 va in scena "Canale Cavour. Tutto solo di mani e di badile" di Francesco Brugnetta, con la partecipazione di DOCUSOUND per i contributi sonori.
Lo spettacolo è gratuito ma dovete prenotare i biglietti al numero 0161.283511 attivo
dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle 16.30 dal lunedì al venerdì.



Lo spettacolo è gratuito ma dovete prenotare i biglietti al numero 0161.283511 attivo dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle 16.30 dal lunedì al venerdì.

Ci vediamo stasera!

Monday, June 13, 2011

CAMBIO PROGRAMMA

Per motivi tecnici la prevista crossmedia performance di presentazione del radiodoc Per Voce Sola e libro La bellezza nonostante, prevsita per domani 14 giungo E' STATA RIMANDATA ALL'8 LUGLIO, alla Cavallerizza.
Ci scusiamo e vi aspettiamo l'8 luglio.
Presto pubblicheremo i dettagli.

Se vuoi saperne di più su DOCUSOUND clicca qui.

Friday, June 10, 2011

DOCUSOUND A TEATRO

Non so se ve ne siete accorti, ma DOCUSOUND sta conquistando il mondo. In punta di piedi, sabaudamente, ma con la derminazione dell'acqua che buca la roccia.
Martedì 15 giugno sbarchiamo a teatro, alle 21 al Museo di Storia Naturale, in Via Giolitti 36 a Torino.

Lo spettacolo si chiama "Canale Cavour. Tutto solo di braccia e di badile", la regia è di Francesco Brugnetta e Docusound (nella persona di Matteo) ha curato i contributi audio. E di audio ce n'è un bel po', specialmente all'inizio dello spettacolo per cui quando arrivate fateci attenzione e ascoltate le voci che vi parlano nelle orecchie, anzichè parlare col vicino.





Vi aspettiamo martedì 15 alle 21 al Museo di Storia Naturale.
Avremo anche le cartoline, venite a prenderne un po' e spargete il verbo di DOCUSOUND.

Wednesday, June 8, 2011

Storie in Lizza: raccontatori di storie in torneo

Ricordatevi che sabato 11 giugno ci sono le storie in lizza!!!
Ore 21,30 al Cortile del Museo Diffuso della Resistenza, Corso Valdocco 4/A (zona quadrilatero).

Cliccate qui per saperne di più.

Ci vediamo sabato alle 21,30!

Monday, June 6, 2011

Crossmedia Performance: segnatevi la data!

Buongiorno a tutti,

segnatevi la data: martedì 14 giugno, all'associazione Tedacà presentiamo il nostro progetto crossmedia PER VOCE SOLA , uscito a Gennaio insieme al libro di Fabio Geda "La bellezza nonostante".

La messa in scena del monologo di Fabio Geda è realizzato dagli attori della compagnia Tedacà, che useranno anche estratti del nostro radiodoc in una performance di 'live crossmedia' (nientemeno!!!).
La presentazione è realizzata in collaborazione con il Circolo dei Lettori e nonappena possibile pubblicheremo il programma e l'invito ufficiale.
Per ora segnatevi sull'agenda che il 14 siete impegnati con DOCUSOUND!

Monday, May 30, 2011

Storie in Lizza: raccontatori di storie in torneo

L'11 giugno parte la story slam di STORIE IN LIZZA, che ha una log line (o un pay off? non ho mai chiarito la differenza...) bellissimo: "nararre humanum est".
Una storia e 5 minuti per raccontarla. Il resto sono quisquilie importanti che trovate sul sito di SIL (lo abbrevio come fanno gli americani, dato che lo story slam è nato in America): le regole della gara, i temi, il calendario...
In un recente post intitolato Il bisogno di raccontare storie, già su queste pagine inneggiavamo alla narrazione delle storie come un bisogno primario dell'uomo, un antidoto alla scomparsa della memoria. Raccontare è una gran lambiccamento di cervello perchè devi dare ordine ai pensieri, mettere un nome alle emozioni, dare priorità agli eventi...ma alla fine le persone che ti ascoltano hanno le orecchie piene della tua storia, e se anche solo uno di quelli che ti hanno ascoltato raccontano quella storia ancora una volta, quella storia è ancora viva.
Tutti hanno una storia da raccontare, solo che non lo sanno. Adesso che ve l'abbiamo detto, cercate la vostra storia nella memoria e venite sabato 11 giugno alle 21,30 nel cortile del Museo Diffuso della Resistenza.
Noi ci saremo, cercateci!

Il nostro consiglio è...raccontate storie vere, ça va sans dire.

Vinca il migliore!

Saturday, May 28, 2011

Meno una settimana al nostro primo red carpet!!!

E' finalmente disponibile il programma del Bellaria Film Festival, lo trovate qui.
Noi ci stiamo preparando alla nostra prima uscita pubblica, il nostro primo red carpet!
Sabato 4 giugno, alle 3 del pomeriggio al Pjazza Club, venite a trovarci, a dirci che ne pensate di DOCUSOUND, a raccontarci le vostre storie.

Il festival comincia il 2 giugno, e ha dei film molto promettenti (The Oath e Exit through the giftshop), ha un sacco di documentari italiani, ha i crossmedia projects...
La rassegna sul documentario d'ascolto comincia venerdì 3 al pomeriggio, sul programma trovate i dettagli. Ci sono un sacco di personaggi interessanti e di documentari che osano spostare un po' più in là i limiti, venite ad ascoltarci!

A presto,

quelli di DOCUSOUND

Wednesday, May 25, 2011

Cacciate i suoni della vostra vita e fategli la fonografia

Durante il primo DOCUSOUND Lab dell'anno scorso, a Torino, abbiamo incontrato un cacciatore di suoni. Ci sono gli head-hunter, perchè non i sound-hunter? L'idea stessa di sound-hunter è seducente, perchè i suoni sono per definizione transitori, momentanei, sono qualcosa che non resta, ed invece il sound-hunter suoni sfida le regole della natura e si incaponisce a non farli evaporare, 'sti suoni.
Ci sono momenti nella vita in cui è il suono a fare la differenza fra prima e dopo, fra incompiuto e finito. Un bambino non è nato veramente finchè non piange per la prima volta, non si è veramente sposati finchè qualcuno non "ti dichiara" marito e moglie; più prosaicamente in uno spettacolo a teatro l'inizio lo da il pubblico che si zittisce, non il buio.
Sono momenti che le immagini restituiscono solo a metà, eppure catturarli nella loro essenza di suoni non ci viene mai in mente.
Verba volant, è vero, ma il suono fa la differenza.
Non sarebbe bello se si facessero anche le fotografie sonore? Fonografie, le chiamerei.
Fonografie da mandare col telefonino, per email, da riascoltare quando hai la malinconia...come si fa con le fotografie. Non sarebbe bello se il ricordo del compleanno fossero i tuoi amici che cantano "tanti auguri a te"? o se la foto delle vacanze fosse il suono del mare al tramonto, quando i gabbiani urlano, sul pelo dell'acqua? Io credo che la più bella foto di un matrimonio sia "Lo voglio" e la più bella foto di una gita a scuola siano le canzoni in autobus.

Pensateci, gente. E cominciate a fare fonografie, a mandarle ai vostri amici, a tenervele per voi, per il vostro audio album dei ricordi. Date la caccia i suoni che fanno bella la vostra vita, così non moriranno.

DOCUSOUND

Friday, May 20, 2011

DOCUSOUND LAB sbarca a Milano

La carovana del DOCUSOUND LAB arriva a Milano!


Sabato 21 maggio alle 14,30 presentiamo il LAB alla sede dell'Unione Ciechi di Via Mozart 16, al secondo piano.
Racconteremo il progetto e le modalità, e faremo ascoltare un po' di cose.
L'incontro è aperto a tutti, quindi chiunque si trovi da quelle parti è benvenuto.
Spargete la voce!

Ci vediamo sabato,

DOCUSOUND

Thursday, May 19, 2011

Per Voce Sola: intervista per l'Agenzia Multimediale Italiana

Un articolo multimediale per il nostro primo progetto di editoria multimediale.
Sara Sartori, per l'Agenzia Multimediale Italiana, ha dedicato al radiodoc PER VOCE SOLA ed al libro LA BELLEZZA NONOSTANTE un bell'articolo cum intervista.

Lo trovate qui,

buona lettura e buon ascolto

Wednesday, May 18, 2011

DOCUSOUND al Festival di Bellaria

Grande notizia, cari docusound fans.
Quest'anno il festival di Bellaria dedica una rassegna al radio documentario, e DOCUSOUND c'è!
Il 4 giugno, nella sessione pomeridiana della rassegna, saremo ospiti insieme ad altri autori di un panel moderato da Radio Tre. Il panel si intitola Il microfono e l'autore (e come congiunzione!) e racconteremo i nostri perchè e i nostri per come, da dove veniamo e dove vogliamo andare.
Se siete al Festival siete invitati alla sessione, così potremo conoscerci. Sarà la prima data di un DOCUSOUND tour che speriamo parta presto.

L'incontro sarà al Pjazza Club, Via Paolo Guidi (Isola dei Platani), Bellaria
Seguiranno i dettagli ed il programma della rassegna.

A presto, ed in ogni caso ci vediamo a Bellaria!

Tuesday, May 17, 2011

DOCUSOUND su IL TASCAPANE

DOCUSOUND su IL TASCAPANE by tota fab
DOCUSOUND su IL TASCAPANE, a photo by tota fab on Flickr.

La rivista universitaria ferrarese Il Tascapane ha fatto un bell'articolo, leggetelo e fateci sapere cosa ne pensate!

Monday, May 16, 2011

POSTATE SUL NOSTRO BLOG!!!

Che ne pensate di DOCUSOUND? che vi sembra dell'idea di raccontare le storie senza le immagini? Vi piace ascoltare le nostre storie? Ne avete da raccontarci voi, di storie?
Questo spazio è per voi! Stiamo cercando bloggers che si muovono nel mondo del suono, dei rumori, del soundscape, delle storie raccontate a voce...chiunque abbia voglia di parlare di tutto quello che si fa e che si può fare senza le immagini!

Se vi piacerebbe postare sul nostro BLOG fateci sentire la vostra voce
scriveteci un commento qui sotto, oppure mandateci una email a info-at-docusound.it.

Vi aspettiamo!

Per saperne di più su DOCUSOUND clicca QUI.

Friday, May 13, 2011

Il bisogno di raccontare storie

Qualcuno ha scritto, tanto tempo fa e non ricordo dove, che un bisogno primario dell’uomo, accanto a mangiare e avere un riparo dalle intemperie, è raccontare storie. Che anzi, il linguaggio si è sviluppato proprio per questo bisogno, perchè per comunicare cose di sopravvivenza come “attento che c’è un dirupo!” oppure “non toccare quel pezzo di carne, è mio!” bastava ed avanzava emettere versi gutturali, brandire una clava e fare la faccia cattiva.
Sin dall’epoca di Wilma e Fred ci raccontiamo storie: ogni giorno milioni di bocche parlano e milioni di orecchie ascoltano storie piccole, che non vanno sui giornali, che vengono sottratte al dimenticatoio fin tanto che qualcuno le racconta e forse questo qualcuno a sua volta le racconterà a qualcun altro.
Detto così sembra roba da niente ma, se ci pensi bene, questo implica un’ esorbitante quantità di energie: prima di tutto devi assistere ad una cosa che capita e decidere che vale la pena di venir trasmessa a qualcun altro; una volta deciso che la vuoi raccontare devi fartene un riassunto mentale, poi trovare qualcuno a cui raccontarla, e a quel punto devi cercare le parole per trasmettere il tuo riassunto. Un lavoro enorme, una quantità di energia da Big Bang!
Come ci hanno insegnato a scuola l’energia non si crea e non si distrugge ma si trasforma, ed è questo cha facciamo qui a DOCUSOUND: veicoliamo ed amplifichiamo l’energia che ciascuno mette nel raccontare una storia, trasmettiamo quell’energia da chi racconta a chi ascolta, facciamo da cassa di risonanza per storie che andrebbero altrimenti perse, che sembrano storie da nulla finchè non si condividono, finchè non le ascoltano in tanti, e altrettanti le fanno ascoltare ad altri.

Per saperne di più su DOCUSOUND, andate QUI

Wednesday, May 11, 2011

Radiodoc: Non ci vedo, quindi ballo

Tanja è una maestra di danza del ventre con una filosofia tutta speciale: insegnare la danza del ventre a chiunque la voglia imparare, e per ognuna delle sue allieve lei elabora il sistema migliore per imparare. Con un gruppo di ragazze non vedenti ha inventato un sistema semplice ed efficace: usa le parole ed i rumori, la musica ed il tatto. E così le ragazze ballano, e Tanja gongola: lei lo sa che è solo questione di applicarsi e sentire la musica, il resto accade da solo.
NON CI VEDO, QUINDI BALLO è la storia di questo successo, ed è anche la storia di Cristina, che voleva diventare ballerina ma poi è diventata cieca. Ma diventare ciechi non vuol dire perdere la voglia di ballare, così quando Tanja e Cristina si sono incontrate, per Cristina il palcoscenico è tornato ad essere un compagno.

Il radiodoc è di Stefania Claudio.

Per saperne di più su DOCUSOUND clicca QUI.

Tuesday, May 10, 2011

Radiodoc: Ventimila Folletti

Un esercito di ventimila folletti ogni giorno setaccia le strade d'Italia, suona milioni di campanelli, parla con milioni di potenziali acquirenti, beve migliaia di caffè offerti dalle gentili casalinghe italiane, consuma parecchie paia di suole di scarpe. DOCUSOUND ha passato un giorno con uno di loro.
VENTIMILA FOLLETTI. Quotidiane “aspirazioni” di un venditore porta a porta.
Davide vende aspirapolveri, per farlo passa i quartieri casa per casa seguendo una coordinata semplice: ogni nome sul citofono è un cliente potenziale.
Davide sa che per suonare un campanello serve solo gentilezza, per entrare in casa forse un po’ di fortuna, ma per arrivare ai veri “risultati” c’è solo il mestiere, quello che sviluppi con i suoi 17 anni di esperienza. Davide è uno dei migliori venditori in Italia, solo lui è riuscito a piazzare 2068 aspirapolveri in un anno e per tre anni di fila è stato il migliore della sua azienda. Il suo segreto? Aver capito che spesso un NO è solo un SI che si nasconde bene...

Il radiodoc è di Matteo Bellizzi.

Cos'è DOCUSOUND? clicca QUI per saperne d più

Monday, May 9, 2011

Radiodoc: Per Voce Sola

Il silenzio ha un rumore, lo si sente bene nelle cuffie collegate al microfono, in acustica si chiama “rumore bianco” ed è un fruscio continuo e quasi impercettibile, che fa da sottofondo al vuoto. Ad un certo punto entra una voce, vicina, profondamente vicina, e la prima cosa che produce è l’annullamento di quel fruscio: lo copre ma non lo elimina, si sovrappone, sovrastandolo.
Ecco, la bellezza di queste voci, sta tutta nella semplice e dirompente sovrapposizione sul silenzio. So che non è sufficiente per attivare la comunicazione di cui ci nutriamo, perchè non basta rompere il silenzio per produrre significato, però quando sei in un carcere, in una struttura che è piena di silenzi che spesso si rompono solo per necessità, l’idea di opporsi al vuoto per volontà suona già come un riscatto.
Io non so se quello che abbiamo fatto sia stato un laboratorio di oralità (in carcere, come a scuola, hai sempre bisogno di dare un’etichetta che rassicuri la parte burocratica del nostro essere) io so che abbiamo parlato, molto, ci siamo seduti in cerchio e ci siamo guardati: al centro la curiosità ed un microfono. Io ho dovuto solo imparare, in un tempo brevissimo, la strada che porta a loro (e quante volte nella vita ci siamo smarriti cercando strade come quella...) sapendo che quando sei in quella situazione di strade ce ne sono poche e se non ne trovi subito una i giochi sono chiusi. In questo senso l’aiuto di Mario Tagliani, il maestro, è stato provvidenziale ed insostituibile: è stato più un orientatore che una guida, un abitante di quelli che accolgono il visitatore senza farlo sentire un estraneo.
Così quest’anno, con i ragazzi della scuola del Ferrante Aporti, ci siamo concentrati sulle parole mentre i pensieri avevano un compito solo: andare in profondità (quasi in apnea) a recuperare immagini, immagini della propria vita, per portarle in superficie e soprattutto condividerle con gli altri. Semplice? Non direi...La prima cosa che impari in carcere è che la semplicità è un lusso. L’audiodocumentario "Per voce sola" è quindi un racconto per immagini - e rivendichiamo tutta la carica contraddittoria di questa definizione - perchè ci conferma quanto le parole siano strumenti potenti, capaci di riempire gli occhi e la mente, nel momento in cui diventano “portatrici di storie”. Ne è nato un monologo - improvvisato e spontaneo - che è fatto di tante voci diverse, come se alla fine la storia fosse una sola ma composta di tante particelle distanti che qui trovavano un intreccio comune: sono tanti frammenti di vita, delle vere e proprie sequenze prelevate da quella profondità scura che per i ragazzi del minorile è rappresentata dal “prima”. Sono i momenti di quando si era ancora liberi, storie molto diverse per contesto ma molto comuni per impulsi, vicende che hanno un capitolo condiviso, quello del carcere, che qui abbiamo lasciato come un tassello implicito, un non detto che diventa sottofondo.Il carcere è esattamente come il rumore bianco, rimane sempre presente, nel sottofondo, alle parole il compito di sovrastarlo.

Matteo Bellizzi

Ascolta due estratti del radiodoc PER VOCE SOLA

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Saturday, May 7, 2011

RICORDI SONORI: IL MIO DISCO

Uno dei più preziosi cimeli di famiglia di un mio socio qui a DOCUSOUND è un 45 giri che suo papà più di trent'anni fa aveva regalato alla sua fidanzata, che nel frattempo è diventata sua moglie, nonchè mamma del mio socio. Sul 45 giri era incisa una cover molto speciale di "La rosa bianca" di Sergio Endrigo, cantata nientemeno che dal papà stesso del mio amico. Il disco era stato registrato in una cabina simile a quelle usate per le fototessere, che pare che negli anni '70 fossero molto diffuse: entravi nella cabina, incidevi il disco (che si chiamava IL MIO DISCO) e poi questo ti veniva spedito e la serenata ti arrivava per posta!
Sono certa che il papà e la mamma del mio socio erano destinati ad amarsi per sempre, ma quel 45 giri ha fatto iniziare il "per sempre" subito!
Qui a DOCUSOUND abbiamo deciso di recuperare quanti più IL MIO DISCO possibili, perchè questi meravigliosi ricordi sonori non vadano perduti. Aiutateci a ritrovarli, diffondete la ricerca e raccontateci i vostri ricordi sonori. Se sapete di più sulla storia de IL MIO DISCO fatecela sapere, la pubblicheremo!

Scriveteci su

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Friday, May 6, 2011

ASCOLTATECI, USATECI, COPIATECI

Docusound nasce per condividere, per creare una piattaforma di scambio in cui vedenti e non vedenti abbiano gli stessi strumenti per comunicare, per partecipare del mondo degli altri e fare gli altri partecipi del proprio.
Anche noi, come chi ha candidato Internet al Nobel per la Pace, crediamo che Internet sia un’arma di costruzione di massa e che se la gente facesse lo sforzo di guardarsi intorno e non solo il suo ombelico, il mondo sarebbe un posto migliore.
Le storie di DOCUSOUND sono patrimonio collettivo, sono gratuite e sono facilmente accessibili (per ora su internet, presto saranno anche in podcast, alcune saranno distribuite sul circuito radio. Insomma un’invasione!); questo sito è un collettore ed un amplificatore che mette le storie piccole e grandi di tutti i giorni a disposizione di chiunque sia curioso abbastanza da appoggiarsi allo schienale della sedia, schiacciare il tasto play e aprire le orecchie e la testa.
Vogliamo che le nostre storie viaggino e per questo abbiamo messo sulla loro schiena delle ali virtuali, che le portano ovunque il nostro pubblico sia e ovunque il pubblico voglia portarle a sua volta; queste ali si chiamano LICENZA CREATIVE COMMONS. Per una spiegazione dettagliata vi rimandiamo al link, ma in sostanza la questione è questa: chiunque può usare le storie di DOCUSOUND come preferisce, a patto che a) citi la fonte (cioè non potete dire che è farina del vostro sacco); b) non sfrutti le storie per uso commerciale (cioè non potete far pagare un biglietto se fate un radioforum a casa vostra, ma se lo fate gratis vi regaliamo la maglietta DOCUSOUND, promesso); c) dovete reciprocare con la stessa licenza (cioè se usate una parte di una storia di DOCUSOUND per una vostra opera originale dovete mettere quest’ opera originale a disposizione di tutti come abbiamo fatto noi).
Per le storie che DOCUSOUND ospita ma non produce, non siamo in grado di garantire la stessa licenza, e ogni opera non originale avrà regole sue (che troverete specificate). Questo perchè non vogliamo limitare la possibilità che gli autori ci lascino ospitare le loro storie, non tutti gli autori hanno la stessa filosofia, alcuni potrebbero non volere (o non potere) lasciare usare le proprie opere ad altri. DOCUSOUND in questo caso è una vetrina, si può ascoltare ma non toccare, che è già comunque una bella cosa.

Speriamo ovviamente che moltissimi di coloro che ci manderanno le storie abbiano la nostra filosofia, ma il mondo è complicato e regolato da leggi spesso imperscrutabili, E va bene così.

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Wednesday, May 4, 2011

CUFFIE CONSIGLIATE - PICCOLA GUIDA ALL'ASCOLTO

Ecco qualche spunto per apprezzare al meglio i nostri racconti:

* Le nostre storie somigliano alla radio e si possono anche ascoltare mentre si fa altro: se però vi accorgete che tra una mail da leggere e una sbirciatina su facebook state perdendo il filo, non rinunciate all’ascolto, dedicategli un po’ più di attenzione.
* Abbiamo diviso le storie in tracce anche per darvi dei “punti di sosta”, prendetele come dei segnalibri, potete mettere un segno e tornare quando vi pare.
* Gli occhi hanno sempre bisogno di un punto di appoggio: se state fissando lo schermo da troppo tempo, bene: è il momento di chiudere gli occhi e dar spazio all’immaginazione.
* Cuffie consigliate: per entrare meglio nelle atmosfere è bello isolarsi da tutto il resto. Dedicatevi un po’ di tempo, ascoltate le storie come fate con la musica, con un’ascolto pulito ne apprezzerete meglio i dettagli e le sfumature.
* Viaggio lungo? Presto ci sarà il nostro servizio di Podcast: fatevi una bel mix di racconti e ascoltatelo in auto o in treno. Le storie di docusound sono tutte potenzialmente on the road!

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Tuesday, May 3, 2011

la DOCUSOUND Community

A poco a poco stiamo titillando le papille degli internauti.
C'è un gruppo di voi là fuori che si è interssato molto attivamente a DOCUSOUND, un gruppo di lavoro, a me piace chiamarlo, che ci da il polso della situazione, che ci pungola a fare meglio, ad osare di più, a correggere il tiro dove necessario. Siamo monitorati, e questo è molto bello! Ci spinge a fare di più e meglio.
Senza queste persone DOCUSOUND non potrebbe essere quello che è: un laboratorio permanente per capire cosa ci succede intorno, per tenere le antenne alzate, per far sentire la voce di tutti, senza mai alzare la voce.

Non c'è limite alla dimensione di questo gruppo di lavoro, più siamo meglio è. Iscrivetevi alla nostra community (in alto a destra sulla HOME) e atterrate in DOCUSOUND, noi siamo qui ad accogliervi.

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Monday, May 2, 2011

Radiodoc: esperimento di crossmedia

Noi di DOCUSOUND siamo sempre in cerca di nuove strade per far ascoltare i nostri radiodoc, per pensare e far pensare, per prendere ispirazione da chi fa cose diverse dalle nostre, per imparare a guardare (ed ascoltare, of course) il mondo da un punto di vista nuovo.
Dall'esperienza di "Ferrante: liberi di imparare" è germogliato "Per voce sola" che un radiodoc di Matteo Bellizzi che va a braccetto con un breve ma intenso libro di Fabio Geda, "La bellezza nonostante". Libro ed audiodoc sono editi da Transeuropa, in un esperimento di crossmedia dove due cose si complementano, ma vivono anche da sole. Entrambi vivono della stessa materia: un carcere minorile. Il libro è un monologo del maestro della scuola del carcere, un uomo che da più di trent'anni fa scuola a ragazzi che sono definiti difficili, perchè mettere un'etichetta è più facile che cercare le ragioni. Il documentario è il rovescio di quella medaglia, è un racconto corale di quei ragazzi che vanno a scuola, ad imparare qualcosa che gli serva quando saranno fuori dal carcere, vuoi perchè torneranno liberi, vuoi perchè verranno trasferiti al carcere dei grandi.
Ognuno a modo suo, il libro ed il documentario, pur senza usare le immagini ci mostrano una fotografia di un mondo vivo, che se solo tendiamo l'orecchio possiamo sentire respirare.

Il libro+doc sono acquistabile qui, il libro contiene un codice con il quale è possibile scaricare il doc.

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Thursday, April 28, 2011

PERCHE' SENZA IMMAGINI?

-Perché viviamo bombardati dalle immagini e a forza di vedere abbiamo smesso di guardare. DOCUSOUND vi riprogamma il cervello e vi fa recuperare l’atrofizzata facoltà di prestare attenzione. Tutto gratis!

-Perchè usando soltanto i suoni per raccontare gli autori non cadono nella tentazione del reality show: chi vuole ascoltare qualche VIP di second’ordine impegnato a non morire di fame su un’isola deserta? Nessuno con tutte le rotelle a posto vuole ascoltare dei pasticceri in gara per la crostata del secolo. DOCUSOUND ci obbliga a raccontare storie interessanti!

-Perchè ascoltare una storia ed immaginarne i particolari è un esercizio della fantasia, tiene all’erta i neuroni e alcuni studi suggeriscono che faccia perdere il peso in eccesso (ma questo non è scientificamente provato).

-Perchè quasi un milone di persone in Italia sono ipovedenti o non vedenti, cioè ai margini o totalmente esclusi dalla comunicazione basata sulle immagini, che è il 90% della comunicazione. DOCUSOUND è come un supereroe che riporta la giustizia dove giustizia non c’è.

-Perchè molte storie importanti che meritano di arrivare ad un pubblico vasto sono difficilmente accessibili perché non sono “mostrabili” e restano nel buio. Invertendo la prospettiva e mettendo da parte le immagini si aprono le porte di storie incredibili. “Ferrante: liberi di imparare” è una storia che non potrà mai esistere in immagini. Approfittatene gente!

-Perchè l’audio è enormemente più semplice da gestire del video, ha meno variabili da controllare, si presta ad essere usato anche da non professionisti, con risultati apprezzabili in tempi rapidi. E’ perfetto se vuoi coinvolgere un esercito di ascoltatori attenti e curiosi e trasformarli in narratori. Fatevi sotto! (Il costume da supereroe ve lo mandiamo per posta!).

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Wednesday, April 27, 2011

Radiodoc: C'E' UN MAGO IN CUCINA

Se ti dico cibo e sensi, l'udito non è che sia il primo dei sensi che ti viene in mente, no? Ma i ragazzi del DOCUSOUND LAB 2010 sono dei duri, e siccome quando il gioco si fa duro i duri cominciamo a giocare, abbiamo preso microfoni e registratori e siamo scesi in campo, e fermaci se puoi! Abbiamo raccontato Magorabin, un mago dell'alta cucina e la sua arte, senza altri sensi che l'udito. Eppure in "C'è un mago in cucina" si sentono i gusti e i profumi e si vedono i colori dei piatti; ma si sente molto di più: si sentono i nervi scoperti in cucina, si sente la stanchezza, si sente la determinazione del talento che ogni giorno sa di dover essere all'altezza di se stesso. Gustatevelo, solo con le orecchie!

Ascolta il radiodoc QUI

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Tuesday, April 26, 2011

Radiodoc: LA VERTIGINE DEL CORAGGIO

Quando ero piccola e mi portavano al circo, i miei preferiti erano i trapezisti, perché si mettevano il borotalco sulle mani, facevano la nuvoletta bianca e io credevo che quello trasformasse il loro peso in coraggio. Adesso lo so che il borotalco non trasforma il peso in coraggio, ma ancora non ho capito dove lo trovano il coraggio, i trapezisti.
Però glielo vedi negli occhi, glielo senti nella voce che non hanno paura, perché “il trapezio mette alla prova la tua capacità di sostenere te stesso” e quando sai sostenere te stesso, di cosa devi aver paura?
I ragazzi di VERTIGINE non hanno paura e sanno bene cosa vogliono: vogliono togliere il fiato a noi che li guardiamo volteggiare a 15 metri d’altezza, camminare sul filo o schiacciarsi fino ad entrare in un acquario da salotto! E sanno bene che per realizzare il sogno di stupirci devono venire ammessi alla scuola e lavorare duro per due anni. A sentirli non sembra che l’idea li spaventi, anzi.

ASCOLTA IL RADIODOC


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Monday, April 25, 2011

La Storia non è ancora finita

Oggi è il 25 Aprile e per noi di DOCUSOUND anche questo è il giorno della memoria.
La Storia non è ancora finita, di Monica Schettino, ci fa scoltare una voce resistente, una voce, quella di Fiamma, che traccia una linea continua fra la Resistenza e le migliaia di resistenze, ovunque nel mondo, che non hanno ancora trovato una voce.
Monica Schettino ha scritto un testo liberamente tratto dal racconto di Fiamma (Anna Marengo Beck) Una storia non ancora finita, Premio Prato, 1952 e dal suo Diario inedito, e Partizia Zambrano le ha imprestato la sua voce.
"La Storia non è ancora finita" è anche un blog.

Clicca QUI per ascoltare l'audioodc.

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Friday, April 22, 2011

DOCUSOUND intervistato alla radio

DOCUSOUND ha rilasciato la sua prima intervista alla radio!!!
La potete ascoltare qui

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Thursday, April 21, 2011

Radiodoc: DOCUSOUND su Radio Tre

Sabato 15 gennaio, alle ore 19 su Radio 3, DOCUSOUND è sbarcato su Radio 3. All'interno de Il Cantiere è andato in onda "Il futuro visto da qui" realizzato da Matteo Bellizzi e prodotto dal Salone del Libro di Torino per il progetto "Adotta uno scrittore". Si tratta di un'edizione radiofonica di 25 minuti del documentario Ferrante: Liberi di imparare che potete ascoltare sul nostro sito. Il viaggio di DOCUSOUND alla radio è cominciato e non vuole fermarsi! Stay tuned!

Ascolta il radiodoc QUI

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Wednesday, April 20, 2011

Sentire e/o ascoltare

Che tra sentire e ascoltare ci sia una differenza è diventato un luogo comune.
Più immediato e superficiale è il “sentire” mentre l'“ascoltare” è una maniera più mediata e consapevole di udire, che implica un'elaborazione dello stimolo sensoriale.
Provo ad ascoltare l'appartamento dove abito e mi viene da chiudere gli occhi (per guardare meglio mi sarei tappato le orecchie?). C'è il ticchettio di un orologio, la ventola del computer, lo scarico d'acqua dei vicini (di notte si sente anche un armadio che cigola o l'interruttore della luce), i bambini che giocano in cortile, il canto di un uccello, l'autobus di linea che prende velocità dopo il cavalcavia...
E' l'impronta sonora della mia casa, la conosco, la abito, mi avvolge senza che ne sia del tutto cosciente. La “sento” tutti i giorni ma ne sono cosciente sono nei momenti in cui la “ascolto”. Se vado a casa di amici o dormo una notte in albergo mi accorgo della differenza. Tutti i suoni sono nuovi, da interpretare, sento di meno e ascolto di più, insomma.
Se volessi raccontare l'impronta sonora della mia casa registrando e successivamente mettendo in successione quei suoni, oltre che “ascoltare” in fase di ripresa avrei bisogno di un ulteriore livello di attenzione: valutare cioè quanto quei suoni, - presi nella singolarità e messi in successione tra loro - siano anche “audiogenici” e cioè capaci di essere espressivi e significativi anche per persone che non abitano la mia casa.
Questo della casa è solo un esempio, il primo e il più ovvio.
Il mondo è pieno di ambienti, suoni, musiche, voci, storie interessanti verso cui possiamo volgere nostro ascolto e il nostro microfono. Ogni volta, sia in fase di ascolto e registrazione che in quella di montaggio, dobbiamo imparare a valutare il potenziale audiogenico di ogni suono, e cioè la sua chiarezza e la sua evidenza, insomma quello che lo affranca da un “sentire” frettoloso e lo rende degno di “ascolto” e cioè capace di evocare e di raccontare.

Pino Pace

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Tuesday, April 19, 2011

Radiodoc: Mai arrendersi mai

MAI ARRENDERSI MAI. Storie di genitori resistenti.
Una nascita: aspettative, speranze, un progetto di vita.
Poi qualcosa non va nella direzione prevista, un medico pronuncia la parola ‘disabile’ e il progetto di vita iniziale viene stravolto; niente è come prima.
A cambiare sono soprattutto gli sguardi degli altri. Per strada, quando cominciano le prime passeggiate. A scuola, quando i compiti da fare il più delle volte non sono gli stessi dei compagni. A casa, quando hai 16 anni e voglia di uscire ma il telefono per te non squilla mai.
Poi però un gruppo di genitori decide di riunirsi; partecipa ai convegni, tiene lezioni nelle aule universitarie ai futuri medici ed insegnanti, entra nelle scuole e parla con i bambini di disabilità. Ciascun genitore racconta suo figlio e lo descrive attraverso il suo personale punto di vista.
Prende la parola la mamma di Roberta, una ragazza bionda di 20 anni, che vuole lavorare con i bambini e a cui piace ballare; poi comincia a raccontare il papà di Federico dell’ultimo giro per il mondo in bicicletta fatto con suo figlio. Dopo di lui parla Daniela, la mamma di Valeria, laureata con lode in Scienze internazionali e diplomatiche, appassionata di concerti e amante della Bassa Emiliana. E poi la mamma di Lele, di Gin, di Michela e con loro altri genitori.
Ecco, forse è cominciata una piccola rivoluzione.
Tu che sei in prima fila e ascolti non distingui più se la persona di cui stanno parlando è down, autistica o cos’altro perchè finalmente ti viene presentata in maniera adeguata: con un nome e un cognome.
Perchè un disabile è prima di tutto PERSONA; è un fratello, una sorella, un cugino, un amico.
Ha, come tutti, gusti e inclinazioni personali; ha limiti evidenti, che non può nascondere come invece può fare chi disabile non è, ma è anche dotato di potenzialità e risorse.
Ti accorgi che il punto di vista di questi genitori è parziale perchè filtrato dall’affetto, ma non necessariamente meno autorevole di quello di medici e altri professionisti.
Perchè l’affetto è un filtro che non distorce la realtà, ma che semplicemente ne porta a galla gli aspetti migliori.
E se un professionista ha un’ indispensabile competenza specifica, in qualità di medico, insegnante o educatore, un genitore conosce l’individualità della persona e i due saperi devono essere affiancati e sostenersi a vicenda.
Sono genitori “resistenti”, questi, perchè con il loro impegno si oppongono ad una forma mentale, ad una tendenza culturale che si ispira ad un improbabile modello di perfezione al quale adeguarsi ad ogni costo e che sottovaluta ed emargina chiunque non risponda a determinati criteri di produttività.
E sono “resistenti” perchè tengono duro, il loro impegno non può conoscere soste; è costante, quotidiano e dura per tutta la vita.
E quando ti alzi e te ne vai, tu che disabile non sei, capisci che quello che hai ascoltato in fondo riguarda anche te. Che perfetto non sei e che hai a che fare tutti i giorni con altre persone altrettanto imperfette; che fino ad oggi hai concepito come efficace il solo linguaggio verbale, mentre esistono mille modi di comunicare; e che, soprattutto, come dice Claudio Imprudente, fino ad oggi non hai mai pensato realmente di metterti allo stesso livello di una persona disabile, di guardarla negli occhi e considerarti alla pari.

Stefania Claudio

La foto di coperina è di Erica Borghi

Vai QUI per ascoltare il radiodoc

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Monday, April 18, 2011

Radiodoc: Preghiera di strada

Preghiera di strada ci ha convinto una volta di più che ora abbiamo davvero uno strumento giusto per raccontare realtà difficili: l’audio deve essere privilegiato in certi casi, in casi come questo in cui è proprio il visivo ad essere pericolosamente ambiguo. Mostrare le ragazze di strada sulla superfice del video, oltre a rappresentare un evidente ostacolo al racconto, prima di tutto avrebbe fatto passare la loro storia dagli occhi: le avremmo “esposte”, così come sono esposte ai nostri passaggi in macchina, alle occhiate furtive, al nostro giudizio. E’ una realtà che crediamo di conoscere perchè le vediamo, mai perchè l’ abbiamo ascoltata; ecco che la forza di un passaggio, anche breve, come il nostro che mette l’ascolto al centro, è un atto di tutela che fa coincidere identità con dignità. Le ragazze, sentendo che eravamo di una radio - così abbiamo detto, per farci capire - non avevano più paura, hanno acettato la presenza di estranei che non erano lì per i loro corpi ma per le loro voci.Una volta di più sono convinto che per far vedere gli invisibili occorre semplicemente dargli voce.

Matteo Bellizzi

La foto di copertina è di Elena Perlino

Per ascoltare il doc clicca QUI

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Amici Di Lazzaro

Cos'è DOCUSOUND

Buongiorno,

siamo quelli di DOCUSOUND, quelli che raccontano la realtà senza le immagini. I nostri documentari si chiamano in mille modi: documentari d'ascolto, radio documentari, audio storie della realtà...a noi piacciono tutte, perchè tutte catturano una qualità diversa delle cose che facciamo.
Ti chiediamo di chiudere gli occhi ed aprire le orecchie.
E' molto semplice: vai su DOCUSOUND e clicchi le storie che ti piacciono: le puoi ascoltare in streaming, oppure in podcast, puoi condividerle come vuoi e dove vuoi (aderiamo a creative commons).
Ci sono i DOC (documentari, contrassegnati con un cerchietto D) e ci sono i RITRATTI (cerchietto R); il cerchietto L significa che i doc sono stati prodotti all'interno del LAB (spiegazione in un post a seguire); ci sono cose molto brevi e cose soltanto brevi, ci sono anche cose lunghe (ma divise in sottocose brevi, così se una traccia non ti piace vai alla seguente). Poi ci sono un mucchio di altre cose che sveleremo man mano e che puoi trovare su www.docusound.it.
Questo blog è il nostro modo di chiedere a voi di partecipare a DOCUSOUND, di suggerirci storie, commentare i nostri radiodoc, di farci conoscere ai vostri amici e agli amici dei vostri amici.

Buon ascolto e a presto!

Saturday, April 16, 2011

DOCUSOUND LAB: impara a raccontare le tue storie con i suoni!


Quando abbiamo cominciato il DOCUSOUND LAB mi sentivo come un pioniere del west: sapevamo che “laggiù” c’era il paese dell’oro, abbiamo caricato la carovana e siamo partiti, ma non avevamo esattamente un piano, la strategia era del tipo “fai-un-passo-alla-volta-e-non-far-capire-che-hai-paura”.
La nostra versione della conquista del far west era mettere insieme un gruppo di vedenti e di non vedenti e capire insieme come si racconta una storia senza usare le immagini; come si fa una fotografia, ma con un registratore al posto della macchina foto; come si usano i suoni, i rumori, i silenzi e le parole per raccontare lo spazio ed il tempo.
Era un’idea naïve, ma molto molto seducente. Se l’idea non sembrasse naïve abbastanza, vi presento i partecipanti al primo DOCUSOUND LAB di Torino: un regista, un non vedente mago del computer a cui il ragazzino di War Games gli fa il solletico, una sfegatata tifosa del Genoa non vedente, un cacciatore di suoni (si, proprio così: uno che va in giro per la città a scattare istantanee sonore), un produttore di documentari, una ballerina di danza del ventre, un’autrice di documentari sociali, un portiere di notte, una centralinista non vedente, un ragazzo ipovedente che nel tempo libero gareggia in barca a vela e uno scrittore di libri per ragazzi. In 11 avremmo anche potuto formare una squadra di calcio se non fossimo stati tanto impegnati a parlare di audio e di storie.
Per cinque martedì nel mese di maggio 2010 ci siamo incontrati e abbiamo chiuso gli occhi per due ore; abbiamo sviscerato il mondo del suono, dei rumori, dei ricordi sonori, abbiamo scoperto che ci sono amicizie che si nutrono di audiolettere, che si possono distinguere i tram dal rumore che fanno mentre rallentano alla fermata e che puoi capire a che punto del percorso sei se ascolti l’accento dei passeggeri; che ogni stadio ed ogni partita di calcio hanno un suono speciale, così come ce l’hanno i ricordi; ognuno ha raccontato la sua giornata per suoni ed eccetto che per il caffé e l’accensione del computer, nessuno ha usato gli stessi suoni di un altro! Da questa prima edizione del DOCUSOUND LAB sono nati “C’è un mago in cucina” e “La via delle spezie”, due audioritratti di cuochi che trovate in questa prima uscita del nostro radio-magazine.
A ruota, dopo Torino abbiamo tenuto un altro DOCUSOUND LAB a Vercelli a giugno, dove abbiamo aperto la porta all’introspezione: i partecipanti si sono raccontati con i suoni: un audio-autoritratto per raccontare chi siamo, come ci vediamo, come ci riconosciamo senza guardarci. Da questo LAB è germogliato il progetto di una mostra al buio di questi audioritratti.

Da parte nostra possiamo dire che abbiamo trovato la nuova chiave che stavamo cercando, una freschezza (vorrei dire di sguardo!) che ci trasporta in un territorio vergine, che non vogliamo conquistare ma solo conoscere e far conoscere. I non vedenti ci hanno insegnato a “fidarci” dei suoni, a non fermarci alla superficie di quello che si vede perchè a volte si osserva meglio se si aprono le orecchie.

La carovana del DOCUSOUND LAB si è fermata per far riposare i cavalli, presto ripartiremo e ci piacerebbe che sempre più persone volessero viaggiare con noi, nei LAB e su docusound.it.

Per maggiori informazioni su come iscriversi ad un DOCUSOUND LAB o portarne uno nella vostra città scrivete a lab@docusound.it.

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Wednesday, April 13, 2011

La mappa sonora di Roma: disegnala tu!

I luoghi hanno un volto, questo lo sappiamo tutti. E sappiamo anche che hanno una voce, ma siamo abituati a pensare che se il volto di un luogo è prezioso immortalarlo, perchè cambierà di sicuro e quindi è bene fissarsi nella memoria come è ora, la voce di quello stesso luogo è considerata un po' meno destinata al cambiamento, un po' meno urgente.
Questo non è vero, e lo sanno bene i ragazzi dell' Archivio Italiano Paesaggi Sonori che organizzano la mappatura sonora di Roma. E' un modo meraviglioso di scoprire la voce della città, scoprire come cambia e lasciarsi raccontare le sue storie.
Qui trovate le informazioni per partecipare. Le iscrizioni sono aperte fino a fine aprile.

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